Il nuovo anno lo inizio… a Verona

Il nuovo anno lo inizio… a Verona

Verona, città degli innamorati. Dunque, perché non iniziare l’anno proprio qui, in una tra le realtà più romantiche della Penisola? Tanti, del resto, i tesori in essa racchiusi. Tanta la storia e la bellezza, a cominciare dalle famose piazze e dai palazzi.

Nelle eleganti vie del centro ci si può piacevolmente perdere, oppure si può scegliere di trascorrere le giornate visitando Chiese e musei, autentici scrigni d’arte. L’Arena, dal canto suo, offre e rappresenta uno spettacolo ineguagliabile e poi ci sono le tradizioni culinarie e i vini pregiati della Valpolicella, le botteghe artigiane e sartoriali.

Ebbene, vi semplifichiamo le cose, nell’indecisione, suggerendovi un indirizzo, in particolare. Un sito adatto a chi vuole rimanere leggermente defilato dal gran viavai ma, allo stesso tempo, immerso nelle atmosfere dettate dalla storia.

Ecco, allora, che piazza dei Signori, splendida come poche, si presta al gioco. Autentico museo a cielo aperto, con un bagaglio di edifici, monumenti e statue che rappresentano duemila anni di patrimonio, tra curiosità e leggende. 

Ed è proprio qui, in quella che, nel XIV secolo fu la residenza degli Scaligeri, che sorge la Casa di Pietà. E’ qui che venne ospitato il Sommo poeta Dante in esilio, che ricambiò la cortesia con la dedica del Paradiso a Cangrande e con l’omaggio a Bartolomeo, il Gran Lombardo, nella terza cantica.

Fu, sempre questa, la dimora di Taddea da Carrara, moglie di Mastino II della Scala, prima. Poi divenne palazzo dei Camerlenghi e, ancora a seguire, sede dell’istituzione caritatevole di aiuto ai bimbi meno fortunati. Ruolo, che le valse il nome che porta oggi.  

Alla fine del XV secolo, poi, il palazzo venne restaurato, con l’obiettivo di creare un unicum con la Loggia del Consiglio, altro capolavoro rinascimentale. L’intera facciata venne, quindi, dipinta da Domenico Morone, il più importante pittore veronese dell’epoca, in linea con la moda del tempo. L’Urbs picta era, difatti, ricoperta da affreschi.

Nonostante nulla sia giunto fino a noi, la facciata rievoca ancora i tempi della dominazione veneziana. Un’allegoria – difatti – raffigura una donna, che riposa sicura sotto la bandiera, con l’iscrizione Fide et Charitate in aeternum non deficiam, simbolo della Serenissima.

In ogni caso, al di là delle premesse, doverose, vero è – e questo è quel che più ci interessa – che la vocazione all’ospitalità citata finora è giunta fino a noi. Il palazzo ha riaperto, per accogliere viaggatori moderni in un luogo unico, inserito proprio nel suo cuore.

Grazie al sapiente restauro dell’edificio, passato e presente si fondono, ai nostri giorni, tra spazi di design e raffinatezza, in un’interpretazione del tutto originale di ospitalità e di lusso.

Appena di fronte, il Palazzo della Regione, l’antico tribunale, tra i più vecchi edifici pubblici d’Italia, costruito a metà del 1100. Luogo, tra l’altro, del Consiglio cittadino, l’assemblea di rappresentanti delle corporazioni che eleggeva il Podestà, la più alta carica comunale. Sulla sinistra della porta di accesso verso la piazza si può ancora vedere una tra le bocche del leone, una speciale cassetta delle lettere, in cui imbucare denunce segrete. Questa, in particolare, era dedicata alla segnalazione degli usurai. E poi la Torre dei Lamberti, con i suoi 88 metri di altezza. Non preoccupatevi però, c’è l’ascensore!

Ancora, a pochi passi, Palazzo Scaligeri, coloro che, da tutti, erano ritenuti i Signori di Verona. Cavalieri sempre in armi e armature, capaci però di comprendere e tutelare l’arte di Dante e Giotto. Palazzo del Capitanio ci ricorda le capacità militari della famigerata famiglia e se ne voleste sapere di più del lungo periodo che si antepose al Rinascimento, gli scavi sotterranei, a pochi passi, rappresentano un’ulteriore fonte di conoscenza, unici e straordinari.

Guglie e pinnacoli, in pieno stile gotico, caratterizzano le Arche Scaligere, le tombe dei dalla Scala che, intorno al 1300, furono i protagonisti di vicende intricate, tra lotte di potere e assassinii.

Che dire delle statue che sormontano la Loggia del Consiglio? Raffigurano scrittori e poeti romani di origine veronese, tra cui spicca – pensate – Catullo, originario di Sirmione. Come non citare, sempre nella piazza, la Domus Nova e L’Arco della Costa, la costola di balena che pende tutt’ora, appesa ad un’asta di ferro? E’ ancora avvolto dal mistero il motivo della sua presenza, anche se c’è chi ipotizza che stesse a rappresentare l’insegna del negozio dello speziale, l’antico farmacista che, per la preparazione dei suoi medicinali, si serviva di olio di balena, spermaceti, ambra grigia, tutti prodotti che derivano dai cetacei.

Le statue, di Girolamo Fracastoro, di Scipione Maffei, dello stesso Dante, sono tutte portatrici di racconti. Così, artisti, letterati, scienziati seppero dare lustro a questo posto, nel corso dei secoli.

Ma Verona si sa, è anche tanto altro. E’ la basilica di San Zeno, il Teatro Romano. E’ l’Opera con la sua musica, soave, come lo è pure il sapore inconfondibile dell’Amarone, è shopping e Amore, quello con la A maiuscola; quello raccontato dal maestro Shakespeare che ci ha voluto tramandare le peripezie sfortunate dei Montecchi e dei Capuleti. Le loro beghe, la passione, l’epilogo infelice di Romeo e Giulietta…

E’ Lords of Verona, al centro di questa nostra narrazione. Luxury Apartments, in cui rivive lo splendore di ieri, grazie a soluzioni contemporanee. Dove l’eleganza si manifesta in scelte di ambienti, studiati per godere di ogni momento del soggiorno.

Appartamenti che si descrivono come vere e proprie esperienze, in cui la tecnologia domotica innovativa si accompagna alla migliore tradizione dell’accoglienza italiana.

Non resta che fare le valigie e partire…

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