Nasce in Francia il Metoogarçons

Nasce in Francia il Metoogarçons

MeToo? Mettetelo da parte, che l’idea è, oramai, obsoleta. Lo è, almeno in Francia. Già, poiché, da queste parti, si guarda talmente oltre, che si è arrivati a promuovere il Metoogarçons. Della serie, se possono le femmine, perché non anche i maschi?

Il primo a farne menzione, in ordine di tempo, è stato l’attore Aurélien Wiik, 43anni, (noto per la serie Munch), che ha lanciato la denuncia, servendosi del consueto hashtag. A fine febbraio, ha – dunque – rivelato su Instagram di aver subito pesanti molestie da parte del suo agente e da altri del suo entourage. Sopraffazioni, perpetrate dall’età di 11 anni e fino ai 15. Ha invitato – quindi – i colleghi del mondo dello spettacolo e tutti i ragazzi, in generale, a denunciare – ugualmente – le violenze subite durante l’infanzia o da adolescenti.

Un appello – va detto – quello lanciato da Wiik, che fa eco ad un’altra tempesta che, di recente, ha investito il mondo del cinema d’oltralpe. Dopo i processi a Jerard Depardieu, l’attrice Judith Godrèche ha accusato ulteriori due persone. Una coppia di registi, per la precisione: Benoit Jacquot e Jacques Doillon, entrambi colpevoli, secondo la donna, di averla abusata, nel momento in cui era ancora ragazza. Denuncia, peraltro, alla quale si sono accodate in molte.

Insomma, sono trascorsi ‘solo’ sette anni dal gigantesco movimento americano, figlio del caso Weinstein e, adesso, come spesso accade, la storia semplicemente, banalmente, si ripete. Protagonista, per l’occasione, un mondo più vicino a noi, almeno in quanto a distanze, ma ugualmente intriso di misoginia e omertà.

L’analisi del fenomeno ha interessato e coinvolto – come scontato che fosse – anche i movimenti femministi, sostenuto da attiviste e attivisti attenti ai diritti civili e alle tematiche di genere che, a loro volta, lo hanno rilanciato sui Social. Causa, supportata anche da Liberation, che ha voluto dedicare alla questione una lunga inchiesta.

Ben inteso, principali vittime di violenza sessuale restano le donne: secondo le ricerche condotte dall’Istituto Nazionale di Studi Demografici, una su quattro ha subito, anche solo in forma accennata, violenza sessuale, nell’arco della propria esistenza. In proporzione, quattro volte di più degli uomini. Per questi ultimi, tre quarti degli stupri o dei tentativi avvengono prima di raggiungere la maggiore età e gli aggressori sono quasi esclusivamente esponenti del cosiddetto ‘sesso forte’.

L’altra metà della mela, a ben riflettere, è simile a noi. Schiacciata anch’essa dal sentimento di vergogna nel rivelare l’abuso subito. Homo homini Lupus, d’altronde e il discorso vale, più o meno e con le dovute riserve, per tutti.

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