Capoeira: tutto un gioco di fingimento
E’ assai simile ad una danza e, in qualche modo, la si considera tale, non fosse altro che per l’accompagno della musica. Ma, forse, non tutti conoscono a fondo la Capoeira. Una scenografica forma di arte marziale che – è fuor di dubbio – si pratica su base sonora.
Nasce, tuttavia, come gesto di liberazione, movimento che dissimula altro, che comunica il racconto di una scelta di libertà. Un ballo, non a caso, sviluppatosi in Brasile, in epoca Coloniale, al tempo della deportazione degli schiavi Africani.
Tradizione vuole che costoro si esercitassero nella lotta, con l’obiettivo di riappropriarsi dei propri diritti contro i dominatori Portoghesi e che l’aspetto giocoso e l’allure di ballo tribale servissero a ingannare i padroni, mettendo chi la praticava al riparo dalle punizioni.
Nata e diffusasi, inizialmente, in quel di Bahia, si è trasformata, via via, in una pratica spettacolare: i capoeiristi formano un grande cerchio, suonano le percussioni e incitano, cantando, i contendenti che, a due a due, si confrontano, con una tecnica qunato meno affascinante.
Oggi si tratta di una disciplina adatta praticamente a tutti, tranne a chi possiede scarsa pazienza o manca di coordinazione motoria. E gli stili per praticarla sono essenzialmente due, peraltro, molto diversi tra loro: Angola e Regional. “Io sono Capoeira, quindi io gioco il ritmo che fa il berimbau“, si suole dire.
Così, mentre la prima rispecchia la tradizione e si caratterizza per i movimenti lenti, più vicini al suolo, l’altra, di matrice più recente, sa rendersi assai più spettacolare e veloce nell’esecuzione. In pratica, il ritmo del berimbau (lo strumento simbolo) scandisce ogni fase del gioco nella roda (il cerchio di persone che si forma attorno ai due gareggianti).
Dunque, non è una coincidenza che, nel 2014, l’UNESCO abbia iscritto la Roda di Capoeira nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Il suo neo? Benché consenta di bruciare un discreto quantitativo di calorie, richiede tempi di apprendimento piuttosto lunghi e spesso, proprio per questo, i principianti sono portati a scoraggiarsi. Una sensazione, tuttavia, che appartiene solamente alle prime lezioni. Il livello di fitness, a mano a mano, migliora e appare tutto, con lo scorrere del tempo, più facile.
Se ne avvantaggiano – tra l’altro – il tono muscolare, la coordinazione dei movimenti e la flessibilità. L’abbigliamento consigliato è a strati, che consente di mantenere il corpo sempre alla giusta temperatura, giacché trattasi di uno sport che prevede numerose interruzioni.
Ciò detto, non rimane che provare…
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