E fu così che a Mondragone volarono le sedie

E fu così che a Mondragone volarono le sedie

Nuovi focolai, scoppiati uno a Bologna, presso lo stabilimento Bartolini (interessate, al momento, 45 persone); l’altro, in quel di Mondragone. Ebbene, è forse quest’ultima la situazione che desta le maggiori preoccupazioni, non tanto per i numeri, ancora sotto controllo, bensì per la protesta – decisamente infervorata – tra i ‘locali’ e i braccianti bulgari, residenti nella zona.

Zona, attualmente, rossa. Nella comunità, che si appoggia ai palazzi dormitorio della ex Cirio, il contagio ha fatto capolino, incendiando gli animi. Non si ha più traccia, nel complesso popolare, di quanti, risultati positivi ai test anti-Covid, avrebbero dovuto astenersi dall’uscire da casa.

Di qui, il picchetto, a monitorare che, dal presidio, non ci si desse ulteriormente alla fuga.

Le due diverse fazioni, una italiana, l’altra straniera – alla guisa di Guelfi e Ghibellini – hanno preso a provocarsi, reciprocamente. Quello che ne è derivato, ovvio, è un vero pandemonio.

Gli uni per strada, gli altri affacciati ai balconi e, nel giro di poco, hanno cominciato a volare le sedie. Oh, non in senso metaforico. Il vetro di un furgoncino è stato rotto e c’è chi ha strappato via la targa da un’auto, furoreggiando ad alta voce: “Mondragone siamo noi”.

Più cibo – è ciò che chiedono gli operai – e il permesso di tornare a lavorare nei campi, per guadagnarsi da vivere. Richieste legittime, se non fosse che in molti sono risultati positivi al Covid-19. Gli italiani, d’altro canto, pretendono – altrettanto doveroso – che le prescrizioni vengano rispettate.

casi positivi, ad oggi accertati, sono 43. In merito alla situazione, non si sono fatte attendere l dichiarazioni del presidente della Regione, De Luca: “Su Mondragone, come sempre, abbiamo reagito in tempi immediati”, ha sottolineato. “Appena abbiamo avuto notizia del contagio di una donna di nazionalità bulgara, abbiamo messo in quarantena le palazzine e mobilitato le forze dell’ordine, perché ci fosse un controllo rigoroso”.

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Di diverso tono, il commento del Leader della Lega Nord, Matteo Salvini che, dopo avere pubblicato sui personali profili social le immagini degli alterchi, ha teso a sottolineare, ancora in questo caso, come il Governatore della Campania non si riveli altro che un: “Chiacchierone“.

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