Come ti arredo l’ufficio, secondo i nuovi canoni del comfort working
Allo smart working ci eravamo abituati. Chi assuefatto chi, al contrario ci aveva preso gusto. Fatto sta, le cose cambiano e, per fortuna, ci ritroviamo nuovamente a fare i conti con gli spostamenti casa-ufficio. Eppure, nel frattempo, qualcosa è accaduto, tale da condizionarci e condizionare, soprattutto, il nostro modo di intendere il posto di lavoro. Oggi, sulla scorta delle nuove abitudini acquisite, lo desideriamo – in parte lo pretendiamo, persino – più funzionale alle nostre esigenze.
Così, le richieste di progetti che giungono presso gli studi d’architettura proliferano, in funzione di un’inedita prospettiva, nell’intendere lo spazio lavorativo. GoPillar, vasta community di architetti ed interior designer si è fatta, dunque, epicentro di una vera e propria gara, in cui i professionisti del settore abbiano a sfidarsi a colpi di idee, per accaparrarsi i premi in palio. E le trovate – c’è da ammetterlo – sono sempre molto varie e spesso trattano di ristrutturazioni.
È il caso – ad esempio – del contest in cui il cliente richiedeva la modernizzazione del proprio ufficio, sito all’ultimo piano di una palazzina, occupata da una prestigiosa Azienda. Lo stile ricercato era il minimal moderno. Lo spazio a disposizione consisteva in una hall, da riadattare a zona relax, con biliardo e tavoli da gioco e una zona ‘ibrida’, da colmare con un’area palestra. In più, si domandava di includere, nella metratura a disposizione, un mini-appartamento con spa, cucina, camera da letto, bagno e salottino.
Ebbene, si enumerano in 18 i progetti ricevuti, tra cui 3, di un certo rilievo.
Araceli Sanchez
Nel primo caso, si è ipotizzato di ripartire le tre aree richieste, in maniera netta. E, se lo studio dell’appartamento, con ingressi anche dalla spa e dalla palestra, ha fagocitato gran parte dello spazio a disposizione, la zona notte è stata divisa dalla ‘giorno’, grazie ai bagni. Spa e palestra, a loro volta, sono accessibili, anche dall’esterno. E poi si evidenzia, tra l’appartamento e l’ufficio, la superficie riservata al relax, con tanto di tavolo da biliardo, tavolo da gioco ed alcune sedute, da cui poter guardare, comodamente e in compagnia, la televisione.
Gem Jaha
Per questa seconda ipotesi, l’appartamento è stato pensato, a guisa di un grande open space dai toni freddi, in stile minimal, che sfrutti al massimo l’ambiente in cui si pone. Diversamente, nuance calde, per ingresso e zona spa e colori sgargianti, per quel che riguarda la sala relax, concepita come un mix di enormi installazioni, da cui si inerpicano televisori e accessi, alla spa e alla palestra. Sono presenti anche postazioni per i videogiochi, tavoli da gioco e – come sopra – un tavolo da biliardo. Per il resto, grandi e comodi divani la fanno da padroni, per i momenti di pausa e di svago.
Focaccia Prieto Arquitectura
L’ultima proposta prevede il mantenimento della circolarità dell’edificio, anche nella sala relax del piano direzionale. Sono stati pensati diversi tipi di riposo, con altrettante sedute, una distinta dall’altra. In più, tre diverse aree del suono: una del silenzio, attrezzata di tendaggi, dove poter riposare; una, dedicata al convivio tra colleghi. L’ultima, rumorosa, in cui schermi e postazioni da gioco, con tavoli da biliardo e giochi arcade, si distinguano da tutto il resto. Per accedere alla spa e alla palestra, ci si è attrezzati per mezzo di un corridoio di servizio, fornito di uno spogliatoio. Dallo stesso corridoio, ci si riconduce all’appartamento, non collegato direttamente alle zone comuni, ma solo alla spa. Complesso, in versione loft, per un utilizzo intelligente del format open space.
LEGGI ANCHE: Smart but strong: il sindacato adesso si recita da casa
LEGGI ANCHE: Fotografia di un’Italia, dopo un anno di Smart Working
LEGGI ANCHE: Smart working. L’ufficio da sogno ‘made at home’
Commento all'articolo