Il fascino d’altri tempi scritto attraverso gli inusitati accenti della Barbajada

Il fascino d’altri tempi scritto attraverso gli inusitati accenti della Barbajada

Durante i primi dell’800 accompagnava la degustazione di dolci, irrinunciabile cortesia nei confronti di quanti, ospiti, si apprestavano ad assaporare le leccornie più prelibate. La Barbajada, bevanda tipica del Milanese, deve il suo nome direttamente al proprio inventore. Domenico Barbaja, rinomato impresario dell’epoca, noto ai più per il fine intuito e la smaccata propensione nell’individuare il talento. Un Pippo Baudo, insomma, ante litteram.

Quest’uomo – si scrisse sul suo conto – che aveva cominciato la sua carriera con il fare lo sguattero nei fondaci delle bottiglierie… scoprì l’alto segreto di mescolare la panna con il caffè e con la cioccolata, onde nell’imperitura parola di Barbajada, si fece un monumento più saldo del granito“.

Fu, dunque, proprio l’inventore del Caffè dei Virtuosi, situato – non a caso – a due passi dalla Scala di cui fu, peraltro, direttore, a promuovere la bevanda. Qui, si discuteva di affari generali, società, cultura e politica e intanto, si degustavano cioccolata, latte, caffè, zucchero. Pochi ingredienti, lavorati con la frusta, fino a schiumare. Un drink da bere fresco in bicchiere, d’estate oppure caldo, in tazza, in virtù della stagione invernale. Strano a dirsi, rimase in voga fino agli anni ’30 dello scorso secolo. Poi, inspiegabilmente, si perse.

Nel momento, tuttavia, in cui i Savoia, a causa delle invasioni napoleoniche, furono costretti a rifugiarsi a Cagliari, tra il 1807 ed il 1814, il Re di Sardegna Vittorio Emanuele I – si narra – era solito alzarsi ogni giorno alle sette e fare una colazione “che consiste sempre in Barbaja, ossia caffè e cioccolata insieme“.

Un prodotto d’antan ma, allo stesso tempo, dall’aprile 2008, De.Co., riconoscimento attribuito dal Comune di Milano ai prodotti gastronomici legati alla tradizione della città, alla sua identità e al potere di comunicarla in tutto il mondo.

LA RICETTA

Ingredienti per 2 persone:

  • 2 cucchiai di cacao amaro
  • zucchero
  • ¼ di l. di latte freddo
  • 2 tazzine di caffè appena fatto

Preparazione:

Mettere in un pentolino il cacao, il caffè e il latte (o panna) e frullare, a fuoco medio, in modo che produca la schiuma.

Versare, poi, in tazze e servire molto calda, con un ciuffetto di panna. Qualora si preferisca la versione fredda, lasciare raffreddare, dopo che gli ingredienti si siano ben amalgamati e posizionare in frigo, per circa mezz’ora.

Nb: si addizionano un terzo di cioccolata liquida, un terzo di caffè e un terzo di latte o panna, nella medesima quantità. La cioccolata va sciolta in acqua e non nel latte.

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