Quando la pubblicità è un segno del cuore…

Quando la pubblicità è un segno del cuore…

Una pubblicità… nulla di più, in fin dei conti. Eppure, per generazioni di bambini, ma anche di grandi, si è trattato di qualcosa che ha trovato il ‘giusto’ reparto nel cuore. Un luogo sicuro. Uno di quei posti d’appartenenza dei sentimenti, difficili da rimuovere, o da scordare.

Poi il tempo passa, la società si velocizza e assume accezioni diverse. Dunque, la Casa del Mulino Bianco si porta via con sé pure quegli anni ’80 spensierati, civettuoli, dove tutto voleva sembrare florido e felice.

Non esistevano problemi, allora o, almeno, questo era quel che si tendeva a far credere. E, comunque, la soluzione era agevolmente rintracciabile, introdotta nel sapore fragrante di biscotti e merendine appena sfornati, piacevole accompagno alla prima colazione degli Italiani.

Ebbene, quel lembo di Terra paradisiaco esiste ed esiste davvero, incorporato al di là del nostro immaginario. Il mulino, per l’esattezza, si trova in Toscana, in località Chiusdino, nei pressi di Siena e benché il pensiero si illumini della gioia di aver ritrovato una sorta di patrimonio abbandonato da piccoli e del quale eravamo ormai certi di aver perso le tracce, va detto che le sorti della costruzione, ahinoi, sono in bilico. Un futuro incerto si disegna, insomma, sull’edificio, costruito all’inizio del XIII secolo dai Monaci dell’Abbazia di Serena. Serviva – allora e come d’uopo – per lavorare il grano e sodare le stoffe per la vendita ai mercati.

Prima di ergersi a set degli iconici spot, era un sito semivuoto, abbandonato. Poi il lustro e la fama, tanto da renderlo – tutto vero – una meta ambitissima. In molti si misero alla ricerca della struttura, quasi immersi in una fantasiosa e avventurosa ‘caccia al tesoro’, scandagliando Umbria e Toscana e adoperando, come unico indizio su cui far riferimento, le colline che si intravedevano dalle reclame

Negli ultimi vent’anni, quello stesso luogo si è trasformato in un agriturismo: 10 camere, ristorante, piscina, una torre e anche uno spazio – esiguo – dedicato ad un Museo, dove era possibile rintracciare, esposti, gli strumenti per produrre l’energia elettrica, grazie all’utilizzo della ruota e delle macine per lavorare i cereali. 

Tanta strada, da quel lontano 1989. E tanto peso: il girato, lo ricordiamo, era firmato Tornatore; la colonna sonora portava l’effige di Ennio Morricone. Dunque, il prossimo ottobre l’immobile, la cui cifra, essendo un bene dell’animo, è ardua da stabilire, verrà battuto all’asta.

LIstituto Vendite Giudiziarie di Siena ne ha stimato il valore poco sopra il milione di euro e l’offerta minima si aggira intorno agli 834.204€ e 89 centesimi. Sia chiaro.

E voi, ce li avete? Se non è così, iniziate a risparmiare, perché il prezzo di un sogno d’infanzia è e rimane inestimabile.

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