Ma quanto sono buone… le castagne

Ma quanto sono buone… le castagne

Un tempo erano considerate il pane dei poveri. Adesso, versatili come sono, si abbinano a tanti, tra i piatti della nostra cucina, dall’antipasto al dolce. Del resto, le proprietà a cui si ricollegano sono anch’esse numerose: costituiscono un rimedio naturale per i problemi intestinali. Rafforzano le ossa e i muscoli e migliorano la circolazione.

E, in effetti, per soli 100 gr di prodotto riceviamo, in garanzia, il 9% del ferro di cui abbisognamo; il 10% del potassio e il 14% del magnesio. Un vero e proprio tesoro. Una miniera, rappresentata, pure, da una considerevole presenza di vitamine B2 e PP, fondamentali per la salute dei tessuti e una buona percentuale di fibre e acido folico.

Non solo: i principi attivi contenuti nelle foglie e nella corteccia di castagno sono un toccasana per combattere la tosse e disinfettare le vie respiratorie. Per cui se, in forma di infuso, si riveleranno ottime come tonico astringente per la pelle; in crema, si distingueranno per l’effetto detergente ed emolliente.

Persino l’acqua utilizzata per la preparazione dei decotti non va sprecata. Si tratta, infatti, di un eccellente fertilizzante naturale per le piante.

Come riconoscere le migliori? Una buona castagna – possibilmente di matrice nostrana – deve possedere una buccia integra e lucida, priva di spaccature. Al tatto deve apparire soda, con il guscio che non cede, facendo pressione con le dita.

Di dimensioni più ridotte rospetto ai Marroni e meno pregiate, sono sconsigliate a chi soffre di diabete, aerofagia e colite. E a chi si trova in sovrappeso: ogni 100 gr contengono circa 250 calorie. Diversamente, sono ideali nella dieta dei celiaci. Una sorta di gluten free naturale.

Un’ultima chicca: le più ricercate, sotto il riconoscimento Made in Italy, provengono da sei diverse località, dal Nord al Sud dello Stivale. Vale a dire Cuneo (Piemonte), Combai (Veneto), Marradi (Toscana), Vallerano (Lazio), Montella (Campania), Roccaspide (Cilento).

Ecco, allora, che un alimento – come abbiamo intuito – fondamentale per la stagione fredda, non può che tradursi negli utilizzi – lo si accennava – più svariati. In particolare, chi è alla ricerca di una consistenza piuttosto densa, non può che apprezzarne gusto e valore, tramite la confettura.

Deliziosa al naturale da spalmare su pane, può risultare utile anche per farcire torte e biscotti e per regalare una nota in più alle salse per le carni, nei ripieni e, ovviamente, nei dessert.

Volete saperne di più? Ricordate allora, prima di mettervi all’opera, di sterilizzare i vasetti che andrete ad utilizzare. Se volete, inoltre, potrete arricchire il composto di una nota aromatica, che si tratti di vaniglia o di liquori, sia dolci sia secchi.

CONFETTURA DI CASTAGNE

Ingredienti:

  • 1 kg (o più) di castagne, meglio se Marroni
  • 350r g di zucchero
  • 1 stecca di vaniglia (oppure 1 bicchiere di liquore)
  • Acqua q.b.

Preparazione:

Lessate le castagne in abbondante acqua salata. Una volta cotte, sbucciatele e spellatele. Con il passaverdure. Riducete le castagne in purea e pesatele.

Trasferite il composto in una pentola, larga e alta; unite lo zucchero e la stecca di vaniglia e rimettete al fuoco, a fiamma bassa, mescolando di tanto in tanto, con il cucchiaio di legno.

Fate cuocere, finché si sia raggiunta la densità desiderata. Togliete dal fuoco e invasate subito nei barattoli. Chiudeteli, quindi, e lasciateli a raffreddare, a testa in giù.

Una volta fatto, rovesciateli nuovamente e attaccate le etichette, segnando la data e gli ingredienti. Conservate la confettura di castagne al buio, in luogo fresco e asciutto.

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