Il tramonto … di Tito

Il tramonto … di Tito

Solo a pronunciarne il nome, si rievocano le spoglie del celebre Imperatore Romano o, nel più recente passato, quelle dell’altrettanto noto Dittatore Jugoslavo. Invece, qui, si tratta d’altro. Tito’s rappresenta l’effige della pista da ballo più esclusiva di Palma di Maiorca. Prediletta, un tempo, da Charles Chaplin, Aristotele Onassis… persino Grace Kelly, in ragione della grande varietà musicale messa a disposizione dei propri clienti. L’eccellenza, per capirci. Un angolo paradisiaco, in cui perdersi nella notte… ameno fin’ora.

Già, perché, come in tutte le favole, anche le più mitologiche o le più audaci, il vento cambia e il racconto si termina. Basta, stop, chiusi i battenti. E’ tempo di altri progetti. Ed è, forse, anche, la crudele legge del ‘diventare grandi’, per cui anche una tra le perle più esposte del divertimento assume, adesso, i connotati di condominio. 100 anni, ed è tutta un’altra storia.

Il Gruppo Cursach ha dovuto mettere in vendita il suo gioiello immobiliare dopo – come intuibile – aver affrontato una profonda crisi e una serie di grattacapi con i tribunali. Nel mese di ottobre, ha offerto la vendita del rinomato locale per 16,5 milioni e ha ricevuto subito una risposta da Lorenzo Fluxà, il titolare di Camper. Un accordo, stilato e sottoscritto alla presenza di un notaio, lo scorso maggio.

La società in questione utilizzerà i 602 m2 per immergerli ad un uso prettamente residenziale.

La punta di diamante, questa, di una trasformazione che interesserà, via via, le zone più cool del capoluogo. E’ prevista, infatti, la traduzione di bar e locali notturni situati intorno alla Plaza de Gomila in edifici, predisposti ad affitti a lungo termine, a cui si andranno ad aggiungere – secondo copione –locali commerciali e un parcheggio.

Dire che, quel che ci si lascia alle spalle, è una realtà presente sin dal 1923. Un punto di raccordo, allora, per il turismo locale, giacché quello di massa ancora non era entrato in contatto con le Isole Baleari. La proposta di Antonia Jaume e Antonio Capllonch, proprietari dello stabilimento da più di 30 anni, si è poi adattata ai cambiamenti che hanno investito il territorio, soprattutto a partire dagli Anni ’50.

Nel 1955, Tito’s ha aperto le terrazze coperte, inaugurando la cosiddetta ‘era delle feste’ e accogliendo schiere di ospiti illustri. Nel 1968, Estudio Lamela Arquitectos ha realizzato una cupola in vetro e ferro che, adornandola, l’ha assurta a simbolo delle tante persone radunatesi, negli anni, all’ascolto delle star internazionali. Così, da Marlene Dietrich a Maurice Chevalier; da The PlattersDean Martin a Mirelle Mathieu, ognuno ha fatto il suo ingresso. Ciascuno ha arricchito di magnificente lustro il suolo calpestabile di questi luoghi, al limite del fantastico.

Ora cambia la marcia. Si pensa, più concretamente, agli affari. Rimane l’allure di un’epoca che già sa di lontano e la tachicardia, pesante, che lascia un risveglio improvviso, inaspettato, di un sogno che si interrompe bruscamente.

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