Titanic… e la storia si ripete

Titanic… e la storia si ripete

La notizia è di quelle che suscita raccapriccio e, di certo, inquieta. Giunge, infatti, nelle ultime ore, la comunicazione della scomparsa di un sottomarino adoperato, in genere, per le visite turistiche presso il relitto del Titanic. Scomparso nell’oceano, al largo del continente americano.

A riferirlo è la Bbc, precisando che è scattato l’allarme ed è stato dato il via alle ricerche. Stando ad una fonte della Guardia Costiera di Boston, negli Usa, il piccolo sommergibile farebbe parte di una flottiglia di mezzi subacquei utilizzati da società private per accompagnare gruppetti di visitatori fin nelle profondità e poter così ammirare, a pagamento, i fondali su cui sono adagiati i resti del celeberrimo transatlantico, a 3800 metri sotto il livello del mare.

E, se la nave, legata ad una tragica storia, si trascina addosso una sorta di vera e propria leggenda. Lo ricordiamo, fu varata, oltre un secolo fa, con la convinzione che fosse inaffondabile, per poi colare a picco durante la prima traversata fra Inghilterra e America. Il disastro marittimo rimasto negli annali pare ripetersi, nuovamente, anche se in dimensioni ridotte. Il sommergibile finisce per ammantarsi – dunque – a sua volta, di mistero.

Al momento, secondo l’emittente britannica, pare che a bordo fossero presenti 3 passeggeri più due membri dell’equipaggio, il pilota e il suo assistente o, almeno, questa è la capienza del vascello subacqueo. In ogni caso, è considerato disperso, con grande allarme generale.

Di fatto, secondo quanto si legge sul sito della società organizzatrice del tour, Ocean Gate, Titan – e il nome sembra già profetizzarne il destino – è, appunto, un sommergibile con equipaggio di classe Cyclops, progettato per condurre cinque persone ad una profondità di 4.000 metri (13.123 piedi). Adatto a sopralluoghi ed ispezioni in loco, ricerca e raccolta dati, produzione di film e media e test in acque profonde di hardware e software. Un vanto di ingegneria – ora come allora – grazie all’uso innovativo di materiali moderni.

Titan, infatti, è più leggero e più economico da mobilitare, rispetto a qualsiasi altro esemplare dello stesso tipo. L’azienda, che si è detta “impegnata con tutte le proprie forze per riportare in salvo il gruppo“, richiede, per un posto nella sua spedizione della durata di 8 giorni, ben 250 mila dollari. Definisce – ironia della sorte – il viaggio alla guisa di “un’opportunità per uscire dalla vita di tutti i giorni e scoprire qualcosa di veramente straordinario“. Mai appellativo si rivelò più veritiero e calzante…

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